LA STORIA DELLA VILLA

Agli albori del 1600, Carmine Preziosi costruisce nella sua proprietà boschiva un piccolo casino da caccia formato da un pian terreno e un primo piano.

Nel secolo successivo, Teodoro Preziosi crea un giardino dal bosco e allarga quello che era il casino di caccia, aggiungendogli un curioso cortile tondo e ingrandendo la scala principale. Aggiunge inoltre nuove stanze, il tutto con la collaborazione di un architetto locale, rimasto anonimo. Costui aveva osservato le opere del noto architetto Domenico Antonio Vaccaro sia nel vicino convento abbaziale di Loreto di Montevergine, sia nelle celeberrime ville vesuviane come Villa Prota. Ne è prova il curioso oculo sovrastante il cancello che porta al cortile.

Nel 1800 Giuseppe Preziosi, allarga la villa, aggiungendo la casa bassa, per aumentare le camere da letto e la cantina. Infine nel XIX secolo l’Ambasciatore Gabriele Preziosi aggiunse la Torre, copiandola da un prototipo di torre realizzata in una villa di campagna inglese. Dopo il terremoto del 22 novembre 1980, la villa subì alcuni danni ma nel 1997 la villa è stata sottoposta ad un totale restauro che le ha restituito le antiche sembianze.

 

 

 

    

 

 

 



LA STORIA DELLA FAMIGLIA

Famiglia Preziosi

Cenni storici

 

La famiglia Preziosi è una casa fiorita in Campania, in Irpinia, a Tavernola. Le prime notizie risalgono al secolo XVII, con l’avo Giuseppe.

Una famiglia di proprietari terrieri, dal nome originario “Preziuso”, diventato “Preziosi” alla fine del XIX secolo, che ha dato i natali ad uomini illustri, quali:

Andrea, notaio in Avellino verso la metà del 1600; Sebastiano, fine Settecento, governatore di Candida per la provincia di Montefusco; Gabriele Preziosi sindaco di Tavernola S.Felice (1798); Teodoro (1807 – 1880) Medico iscritto all’antica venerabile Arciconfraternita di s. Michele Arcangelo a Pistasi di Napoli; don Giuseppe Preziosi di Carmine, sindaco di Tavernola S.Felice (1856).

 

Un ramo della famiglia, Sebastiano Preziosi, si trasferì nell’isola di Malta, dove lo stesso ricoprì la carica di governatore. Nel 1718 detto ramo fu nobilitato con il titolo di conte.

La famiglia diede i natali anche a diversi uomini di Chiesa, tra i quali: don Carmine (1712 – 1789) eletto abate di Montevergine; don Giuseppe arciprete di Tavernola (1768 – 1850); don Raffaele Preziosi eletto nel 1802 priore dei Domenicani in Avellino; don Carmine (1808 – 1869) arciprete di Tavernola, che lasciò il nipote ex frate Giuseppe (1856 – 1920) erede universale di cospicue proprietà terriere site nell’acro avellinese.

 

Giuseppe sposò a Caserta nel 1877 Rosa Amato, ultima della sua famiglia, professionalmente legata alla casa Borbone (un antenato ingegnere costruì il Ponte delle Valli a Maddaloni e il palazzo del XVIII secolo sito in Caserta nell’allora corso Campano, oggi corso Trieste 90, con oratorio privato annesso).

 

Il figlio di Giuseppe, Gabriele (1884 – 1952) fu ambasciatore di Sua Maestà il Re d’Italia ricoprendo incarichi in Austria, Belgio, Argentina, Romania. Nel 1921 sposò Elena Tittoni, figlia di S.E. l’onorevole Tommaso Tittoni (1855 – 1931), Presidente del Senato del Regno, Ministro degli Affari Esteri, e presidente dell’Accademia d’Italia, e della nobile lombarda Maria Beatrice Antona Traversi. Dal matrimonio tra Gabriele Preziosi ed Elena Tittoni nacque un’unica figlia, Maria Luisa, madre dell’attuale proprietario.